Genere: Guida / Simulazione
Produttore: SCEE
Sviluppatore: Polyphony Digital
Sito Ufficiale: http://www.gran-turismo.com
Lingua:
Giocatori: 1
Data di uscita: in vendita
Prezzo all'uscita: 39,00
Versione: REGION FREE
Recensione
La prima cosa tutti da sempre fanno in Gran Turismo è un giro nelle concessionarie: in questo Prologue le auto sono una settantina, circa un decimo (!) di quelle che troveremo nel gioco completo. Si nota subito con piacere che sono presenti delle vetture di classe “concept” elaborate all’origine dagli sviluppatori, anche se purtroppo non è possibile intervenire in prima persona nella controversa pratica del tuning. Il parco macchine spazia da modelli piuttosto tranquilli a veri e propri mostri da competizione, comprendendo una graditissima e ampia rosa di Ferrari, tra le quali una meravigliosa F40 e niente meno che la F2007 che correva in Formula Uno l’anno passato.
Le gare che il gioco offre non sono moltissime, si tratta di tre categorie di eventi (A, B e C) sempre più impegnativi da affrontare via via con auto più potenti. Le prove spaziano da prove a tempo a tradizionali gare, per arrivare a “missioni” speciali come superare un certo numero di auto in un solo giro. A far da teatro alle sfide abbiamo sei piste, disponibili anche nella versione da percorrere al contrario.
Una volta sbloccati tutti gli eventi è possibile intervenire sui settaggi dell’auto: potremo modificare ripartizione di frenata, campanatura, curva di coppia e molto altro. Da questa versione è anche possibile avvalersi del comodissimo CRT, un sistema di regolazione rapida richiamabile direttamente in pista mentre si provano gli effetti delle varie regolazioni.
Scelta l’auto e dopo aver regolato a dovere le opzioni disponibili, con un occhio particolare alle impostazioni di guida, tarate rigorosamente su professionale, è il momento della prova in pista. Oltre alle opzioni principali un comodo menù si apre poco prima della partenza, dandoci modo di scegliere tra cambio manuale e automatico, livello degli aiuti (controllo trazione e stabilità) e soprattutto di selezionare la novità che GT5 butta sul piatto in questa nuova versione: il modello di guida simulativo.
Per la prova su strada abbiamo utilizzato un volante, il Logitech G25, quanto di meglio attualmente disponibile (senza scomodare produzioni di nicchia dai costi inumani). Diciamo subito che la differenza tra joypad e volante è abissale, non tanto per difficoltà a giocare con il classico controller, quanto per immersività che il titolo guadagna (si veda a tal proposito il video qui sotto).
E’ infatti con il volante e settando a dovere le relative impostazioni (tra cui tre modalità di sterzo, dalla più semplice alla più simulativa) che il gioco decolla e rende giustizia alle parole di Yamauchi, il quale tempo fa affermava di aver completamente riscritto la fisica delle vetture.
GENTLEMEN, START YOUR ENGINES
Una volta avviato il motore e iniziata una gara, siamo colpiti sia in positivo che in negativo. Di buono, oltre all’aspetto tecnico che analizzeremo più avanti (anche questo non privo di difetti) c’è un comportamento dell’auto effettivamente rinnovato. Parliamoci chiaro, siamo lontani dalle simulazioni per PC, ma anche lo stesso Forza Motorsport 2 per Xbox 360 mostra in molti frangenti una “plausibilità” fisica più marcata, soprattutto analizzando certi comportamenti in fase di curva.
In Gran Turismo 5 Prologue si notano però alcuni passi avanti: tanto per cominciare sovrasterzo e sottosterzo sono sempre ben avvertibili, così come i trasferimenti di carico. Una qualunque sessione di guida vi mostrerà inoltre che lasciare di colpo il gas a centro curva porterà l’auto a sovrasterzare come è giusto accada in caso di bruschi trasferimenti di peso.
E’ anche possibile, finalmente, arrivare al bloccaggio delle ruote, anche se a dire il vero non mi è capitato molto spesso. Apprezzabile anche la perdita di aderenza subita se si frena o si transita troppo allegramente sul bordo stradale sporco: con stupore mi è capitato di perdere l’auto in frenata e di accorgermi nel replay che la ruota posteriore era finita sul manto erboso a bordo pista. In generale insomma (a patto di usare un buon volante) la sensazione di esserci è davvero forte e accentuata da una grande coerenza dei modelli di guida, siano essi relativi a trazioni anteriori o a più divertenti “tutto-dietro”.
Inutile negare che tanto fascino è regalato dalla nuova visuale dall’interno dell’abitacolo, decisamente funzionale e dotata di un buon compromesso tra campo visivo (fov per i più tecnici) e sensazione di velocità: peccato non sia possibile regolare in alcun modo la visuale. In gara le auto avversarie sono leggermente più reattive rispetto ad un tempo: non vedremo un trenino compatto e su binari, ma gli avversari tengono molte traiettorie diverse e sbagliano parecchio, uscendo di pista, urtandosi e arrivando lunghi in staccata.
Molte sono però le cose ancora da rivedere o da introdurre di sana pianta. La scelta che più fa storcere il naso, lo sapete tutti, è la mancanza assoluta di danni, ma le fa buona compagnia una gestione delle collisioni che bollerei come amatoriale.
La questione danni è da sempre legata in maniera indissolubile al nome Gran Turismo, ma pare che tra un annetto, con l’uscita della versione completa, potremo finalmente godere di questa agognata feature, ampiamente presente nei rivali contemporanei di GT come Forza Motorsport 2 e senza andare scomodare DiRT o Burnout Paradise che regalano devastazioni e lamiere realisticamente contorte in assoluta scioltezza. Onestamente in pieno 2008 e con gli hardware disponibili urtare a tutta velocità un muro e ritrovare l’auto non solo intatta, ma luccicante lascia un po’ avviliti.
Sono tuttavia le collisioni a rovinare la comunque ottima sensazione di realismo che questo simul-arcade sa regalare una volta alla guida: urtare qualcosa, non importa se auto o barriera, porta inevitabilmente ad un assurdo rimbalzo che sovverte ogni legge fisica di questa terra e mina seriamente l’esperienza… un brutto errore da penna rossa per dei perfezionisti come i Polyphony.
Altra perplessità nasce dall’osservare come ripetendo una gara gli errori dell’IA avvengano sempre negli stessi punti e coinvolgono le stesse auto, quasi fossero scriptati la prima volta che si lancia la corsa e ripetuti fino a che non si abbandona lo stage.
Abbiamo effettuato anche una prova di gioco online: qui il lavoro da fare è ancora lungo, sebbene non abbia riscontrato problemi di lag. Ciò che manca totalmente è la gestione di stanze private e la chat in game, servizi indispensabili per godere di una piacevole sessione di gare in rete con altri giocatori.
La ricerca della gara non è mai molto breve, e una volta in pista lascia perplessi il sistema di penalizzazione, lodevole tentativo sulla carta ma di difficile applicazione pratica, se pensate che ho perso una gara che stavo conducendo in testa poiché l’avversario tamponandomi ha causato un rilevamento di tagli da parte del gioco che mi ha tolto potenza per 5 secondi… ancora non ci siamo, da rivedere.
GRAFICA E SONORO
Che sia chiaro fin da subito: graficamente Gran Turismo 5 Prologue non ha paura di nessuno.
Il titolo si presenta, a patto di avere un televisore Full Hd, alla risoluzione di 1080p, sfoggiando la bellezza di 200.000 poligoni per auto (in GT4 erano 4.000). E tutto questo aumentando il numero delle vetture in gara a ben 16 unità mosse a 60 fotogrammi al secondo.
Il modello poligonale delle auto è quanto di meglio si sia mai visto in un videogioco, di fatto rendendo obsoleto tutto quanto era ritenuto fino ad ora ottimo. Decisamente sorprendente la resa del cockpit virtuale, minuziosamente riprodotto e con texture definitissime, illuminate dinamicamente con una resa a tratti fotorealistica.
Veramente esemplare la rappresentazione dei modelli nello showroom, per non parlare dei replay, da sempre fiore all’occhiello della serie e “ring” dove la maestria dei Polyphony colpisce come un diretto in pieno volto: più che lo sfoggio di grafica fine a sè stessa, sono la cura e l’incredibile capacità di dare alla scena palette di colori e illuminazione realistici a lasciare il segno.
In pista l’HDR è utilizzato con notevole abilità, e rivedere la propria gara “coccolati” da replay generosi in quanto ad effetti è realmente affascinante per ogni feticista dell’auto: motion blur, profondità di campo, il già citato HDR… ad un occhio poco allenato potrà sembrare di osservare una ripresa televisiva.
Ma in mezzo a tanta magnificenza c’è anche qualche passo falso. Innanzi tutto l’odiato aliasing è spesso presente, per lo più in alcune sezioni dello showroom, un po’ meno di frequente in pista ma comunque avvertibile. Vedere le auto rovinate dalle seghettature fa la stessa impressione di osservare un bel quadro scarabocchiato: un delitto!
Speriamo davvero che per la versione definitiva di GT questo sia solo un brutto ricordo, anche se ad onor del vero nei replay il fastidioso difetto è assente costringendo però il frame rate a dimezzarsi scendendo a 30 quadri al secondo.
Altra lacuna piuttosto grave è una certa approssimazione con cui sono state rifinite le piste, di fatto un po’ spoglie e con qualche poligono decisamente grezzo. Nonostante questo non è raro trovarsi con qualche rallentamento di troppo che disturba la fluidità della scena. Tra i peccati veniali segnalo invece qualche sporadico caso di tearing e un pubblico sugli spalti dall’aspetto “cartonato” e decisamente non all’altezza di analoghe blasonate produzioni (Project Gotham Racing 4 su tutti).
Il sonoro gode finalmente di una revisione doverosa, rendendo questa volta ben distinguibili i suoni dei vari motori compreso il caratteristico fischio della turbina sui modelli che la adottano. Resta uno stridio di pneumatici ancora un po’ invadente e spesso fuori luogo, solo nella norma i suoni delle collisioni. Non siamo comunque ancora a livello della concorrenza.
COMMENTO FINALE
Gran Turismo 5 Prologue non è un gioco facile da commentare: o si ama o si odia.
Ai Polyphony Digital va senz’altro riconosciuto il tentativo di compiere qualche passo avanti, soprattutto a livello simulativo.
Questo però non basta ad evitare a GT5 Prologue di apparire come un bell’esercizio di stile un po’ vuoto nell’anima, nonostante un aspetto francamente da mascella a terra a patto di perdonare alcune imperfezioni che probabilmente saranno limate in futuro.
Ciò che invece non si può perdonare sono i “buchi” del gioco riguardo ad alcuni dettagli che lo rendono francamente anacronistico rispetto alla concorrenza: collisioni abbozzate, intelligenza artificiale ancora immatura e “old gen” e danni fantasma che vengono promessi da tempo immemore.
Se in nome dell’amore per l’automobile e per la serie Gran Turismo si chiude un occhio su questi problemi, e magari si possiede un volante, allora il gioco diventa assolutamente consigliabile in quanto trasuda passione ed è comunque un titolo divertente ed appassionante, immersivo come pochi altri grazie a grafica al top, buona giocabilità e verosimiglianza nel modello di guida. In caso contrario occorre meditare l’acquisto, visto che 40 Euro non sono pochi, tutto sommato.
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