oggi vi posto questo interessantissimo articolo:
Mercato console: la supremazia dell'Occidente
L'allarme giunge da una voce autorevole, quella di Hideo Kojima: gli sviluppatori orientali faticano a adeguarsi ai nuovi standard tecnologici proposti dall'Occidente. Nei prossimi mesi, tuttavia, i sequel di alcune saghe storiche potrebbero capovolgere la situazione. Intanto è dal Giappone che giunge il vero dominatore dell'attuale generazione di console.
Next-Gen: il ruolo guida dell'Occidente
In una recente intervista rilasciata ai margini di un evento speciale, istituito per festeggiare il termine dei lavori di Metal Gear Solid 4: Guns Of The Patriots, il creatore della saga di Metal Gear Solid Hideo Kojima ha esternato il suo punto di vista sull'attuale situazione dell'industria dei videogiochi.
Venendo meno al proverbiale patriottismo nipponico, il producer ha dichiarato che l'Occidente si trova, al momento attuale dello sviluppo dei videogiochi, alcuni passi avanti rispetto agli sviluppatori nipponici. Dal punto di vista tecnico, i fatti sembrerebbero dargli ragione, con i maggiori successi riconosciuti dalla critica internazionale provenienti dall'occidente: se si esclude qualche titolo sviluppato da Nintendo per Wii (di cui parleremo brevemente in seguito), le software house che al momento stanno segnando questa generazione provengono tutte o quasi da paesi dell'ovest, con gli Stati Uniti in testa.
Lo sviluppo dei videogiochi è strettamente collegato alle risorse finanziarie di chi sviluppa, e gli ultimi dati sui maggiori publisher mondiali vedono contendersi il primato Electronic Arts e Activision Blizzard, due compagnie occidentali, segno che il mercato sta cambiando e che il fenomeno dei videogiochi si sta imponendo al di fuori delle mura d'oriente, ma c'è di più. Storicamente le principali piattaforme di gioco sono state negli anni giapponesi: Nintendo, SEGA, Sony. Da qualche anno però un colosso americano, Microsoft, ha fatto il suo ingresso nel mercato videoludico, inizialmente in sordina con una Xbox che di fatto non ebbe successo commerciale, e successivamente in maniera prepotente con Xbox 360 che ha permesso alla compagnia di Redmond di superare la rivale nipponica Sony. La console statunitense ha ospitato una serie di titoli tecnicamente all'avanguardia, assimilabili ai canoni del cinema hollywoodiano per spettacolarità e struttura narrativa (pensiamo a titoli come Gears Of War, Mass Effect o Bioshock, ma anche a produzioni minori) differenziandosi dallo stile dei giochi orientali che mantengono una identità videoludica più marcata, in parte scevra di contaminazioni evidenti con altre arti. Se in parte quindi è possibile ascrivere all'uscita anticipata di Xbox 360 rispetto alle rivali nipponiche un leggero predominio a livello tecnico dell'occidente, è vero che anche su PlayStation 3 fra i titoli di maggior successo - e di maggior spessore tecnico - sono ben pochi quelli giapponesi che si possono al momento annoverare (Folklore, Ninja Gaiden Sigma, Devil May Cry 4 e solo di recente Gran Turismo 5); anche sulla piattaforma di gioco Sony i migliori titoli disponibili attualmente sono di estrazione occidentale: le avventure in stile hollywoodiano di Uncharted Drake's Fortune, gli sparatutto Call Of Duty 4: Modern Warfare e Unreal Tournament III, le avventure metropolitane di GTA IV. Questi giochi, assieme ai sopra citati titoli per Xbox 360, sono attualmente da considerarsi i simboli dell'ultima generazione di console, limitatamente all'ambito delle piattaforme che supportano l'alta definizione. Eppure, presto tutto potrebbe cambiare...
Una possibile inversione di tendenza
Il trend potrebbe essere destinato a una brusca inversione di rotta. Sono in arrivo alcuni titoli che potrebbero far pendere nuovamente l'ago della bilancia a favore delle produzioni nipponiche: Resident Evil 5, Silent Hill V, Gran Turismo 5, Final Fantasy XIII, Ninja Gaiden 2 per citarne alcuni, tutte saghe che storicamente hanno dimostrato di essere ai vertici dei generi cui appartengono, per qualità tecniche e giocabilità. Se come molti pensano anche i seguiti di questi storici brand dovessero confermare le proprie qualità, potrebbe avvenire un'inversione di tendenza.
E' un dato di fatto che le software house orientali non hanno risposto tempestivamente alle sollecitazioni della nuova sfida che il mercato console stava proponendo. Che questo sia un bene, e che i tempi lunghi stiano di fatto preparando l'avvento di nuovi standard dei videogiochi, sia a livello visivo che di giocabilità, potrà dircelo solo il futuro. E' possibile che gli sviluppatori orientali stiano affinando le proprie tecnologie di sviluppo, nell'attesa di una cospicua base di installato per lanciare le proprie creazioni, come è possibile che non siano riusciti a far fronte con adeguate tempistiche, salvo rare eccezioni, alle richieste del mercato attualmente più importante da un punto di vista economico, quello congiunto di Stati Uniti e Unione Europea.
Al momento, fra i titoli disponibili di matrice orientale si possono citare i giochi di ruolo per Xbox 360 Eternal Sonata e Lost Odissey; l'action game Ninja Gaiden Sigma per PlayStation 3 e diversi titoli sviluppati da Capcom e Namco Bandai, che hanno proposto una serie di giochi di buona fattura su Xbox 360 e successivamente alcuni su PlayStation 3, pur non riuscendo a convincere nella misura raggiunta dai vari Epic Games, BioWare, Naughty Dog e altri. In generale gli sviluppatori occidentali si sono concentrati sulla proposizione di nuove saghe di ottima fattura, mentre dall'oriente si aspettano ancora i sequel di marchi oramai storici.
I prossimi mesi ci diranno di più; intanto il recente Gran Turismo 5 Prologue per PlayStation 3 mostra una grafica in alta definizione da annoverarsi tra le più alte vette dell'attuale generazione in campo visivo, unitamente, però, a alcuni problemi a livello di gameplay e di intelligenza artificiale che denotano forse alcuni limiti concettuali e un mancato adattamento agli standard odierni.
Entro pochi mesi avremo le prime conferme sulla risposta degli sviluppatori nipponici alle nuove sfide del mercato; intanto c'è chi dal giappone ha esportato un nuovo modo di concepire il videogioco, e che il mercato lo sta di fatto dominando.
Tradizione e innovazione: il dominio Wii
Finora abbiamo accettato le premesse forniteci dalle dichiarazioni di Hideo Kojima sul predominio dell'industria videoludica occidentale nell'ambito delle console di nuova generazione. Ora è giunto il momento di circoscrivere questa temporanea supremazia alle piattaforme che supportano l'alta definizione, PlayStation 3 e Xbox 360. Se osserviamo il mercato dei videogiochi in senso ampio, infatti, il dominatore di questa generazione proviene dall'oriente, in aperto contrasto con quanto dichiarato finora.
Mescolando sapientemente tradizione e innovazione, Nintendo ha proposto un prodotto capace di appassionare i giocatori occasionali, oltre che quelli più navigati. Il mancato supporto all'alta definizione che sta lentamente prendendo piede nel mercato console, oltre a una serie di titoli orientati a un'utenza più vasta, eterogenea e meno esperta di videogiochi, ha messo Wii in una posizione che spesso viene considerata complementare alle due console tecnicamente più performanti, piuttosto che in aperto contrasto. Se in parte tale atteggiamento risulta condivisibile, andrebbe ridimensionato alla luce della qualità di alcuni titoli sviluppati in esclusiva per Wii adatti alle esigenze di un pubblico di giocatori più assidui. Se in futuro Nintendo saprà garantire un parco titoli adatto a tutte le esigenze potremo trovarci di fronte a una nuova rivoluzione copernicana nell'industria dei videogiochi; la portata di un sistema di controllo basato su sensori di movimento è da considerarsi maggiore rispetto all'adozione dell'alta definizione e la ricerca di prestazioni tecnologiche all'avanguardia; se da un lato in termini di prestazioni visive la console Nintendo appare difficilmente assimilabile a PlayStation 3 e Xbox 360, non bisogna dimenticare che la tecnologia dietro l'accoppiata Wii Remote e Nunchuk è frutto di elaborate ricerche, che pongono la casa nipponica in una posizione di supremazia tecnologica rispetto alle rivali nell'ambito di un nuovo modo di interagire con i videogiochi.
Per tutti questi motivi è difficile al momento attuale fare delle considerazioni comprensive di tutte le variabili di un'industria in rapida espansione, soggetta a modifiche concettuali e di target. Possiamo semplicemente dire che limitatamente alle esigenze dei giocatori più assidui appassionati di alta definizione le software house occidentali sono al momento riuscite a leggere meglio le esigenze del nuovo pubblico, anche se presto alcuni titoli di matrice nipponica - Metal Gear Solid 4, Ninja Gaiden 2 nell'immediato, Resident Evil 5 e Gran Turismo 5 per il futuro - potrebbero portare avanti nuovi standard qualitativi. In un discorso più ampio sul mercato dei videogiochi, invece, è dall'oriente che giunge un nuovo allargamento del bacino di utenza grazie alle intuizioni di Nintendo, che sta ulteriormente ridisegnando la penetrazione dei videogiochi nella società contemporanea prendendo di fatto sulle sue spalle il ruolo avuto negli anni scorsi da Sony con PlayStation e PlayStation 2.
Mercato console: la supremazia dell'Occidente
L'allarme giunge da una voce autorevole, quella di Hideo Kojima: gli sviluppatori orientali faticano a adeguarsi ai nuovi standard tecnologici proposti dall'Occidente. Nei prossimi mesi, tuttavia, i sequel di alcune saghe storiche potrebbero capovolgere la situazione. Intanto è dal Giappone che giunge il vero dominatore dell'attuale generazione di console.
Next-Gen: il ruolo guida dell'Occidente
In una recente intervista rilasciata ai margini di un evento speciale, istituito per festeggiare il termine dei lavori di Metal Gear Solid 4: Guns Of The Patriots, il creatore della saga di Metal Gear Solid Hideo Kojima ha esternato il suo punto di vista sull'attuale situazione dell'industria dei videogiochi.
Venendo meno al proverbiale patriottismo nipponico, il producer ha dichiarato che l'Occidente si trova, al momento attuale dello sviluppo dei videogiochi, alcuni passi avanti rispetto agli sviluppatori nipponici. Dal punto di vista tecnico, i fatti sembrerebbero dargli ragione, con i maggiori successi riconosciuti dalla critica internazionale provenienti dall'occidente: se si esclude qualche titolo sviluppato da Nintendo per Wii (di cui parleremo brevemente in seguito), le software house che al momento stanno segnando questa generazione provengono tutte o quasi da paesi dell'ovest, con gli Stati Uniti in testa.
Lo sviluppo dei videogiochi è strettamente collegato alle risorse finanziarie di chi sviluppa, e gli ultimi dati sui maggiori publisher mondiali vedono contendersi il primato Electronic Arts e Activision Blizzard, due compagnie occidentali, segno che il mercato sta cambiando e che il fenomeno dei videogiochi si sta imponendo al di fuori delle mura d'oriente, ma c'è di più. Storicamente le principali piattaforme di gioco sono state negli anni giapponesi: Nintendo, SEGA, Sony. Da qualche anno però un colosso americano, Microsoft, ha fatto il suo ingresso nel mercato videoludico, inizialmente in sordina con una Xbox che di fatto non ebbe successo commerciale, e successivamente in maniera prepotente con Xbox 360 che ha permesso alla compagnia di Redmond di superare la rivale nipponica Sony. La console statunitense ha ospitato una serie di titoli tecnicamente all'avanguardia, assimilabili ai canoni del cinema hollywoodiano per spettacolarità e struttura narrativa (pensiamo a titoli come Gears Of War, Mass Effect o Bioshock, ma anche a produzioni minori) differenziandosi dallo stile dei giochi orientali che mantengono una identità videoludica più marcata, in parte scevra di contaminazioni evidenti con altre arti. Se in parte quindi è possibile ascrivere all'uscita anticipata di Xbox 360 rispetto alle rivali nipponiche un leggero predominio a livello tecnico dell'occidente, è vero che anche su PlayStation 3 fra i titoli di maggior successo - e di maggior spessore tecnico - sono ben pochi quelli giapponesi che si possono al momento annoverare (Folklore, Ninja Gaiden Sigma, Devil May Cry 4 e solo di recente Gran Turismo 5); anche sulla piattaforma di gioco Sony i migliori titoli disponibili attualmente sono di estrazione occidentale: le avventure in stile hollywoodiano di Uncharted Drake's Fortune, gli sparatutto Call Of Duty 4: Modern Warfare e Unreal Tournament III, le avventure metropolitane di GTA IV. Questi giochi, assieme ai sopra citati titoli per Xbox 360, sono attualmente da considerarsi i simboli dell'ultima generazione di console, limitatamente all'ambito delle piattaforme che supportano l'alta definizione. Eppure, presto tutto potrebbe cambiare...
Una possibile inversione di tendenza
Il trend potrebbe essere destinato a una brusca inversione di rotta. Sono in arrivo alcuni titoli che potrebbero far pendere nuovamente l'ago della bilancia a favore delle produzioni nipponiche: Resident Evil 5, Silent Hill V, Gran Turismo 5, Final Fantasy XIII, Ninja Gaiden 2 per citarne alcuni, tutte saghe che storicamente hanno dimostrato di essere ai vertici dei generi cui appartengono, per qualità tecniche e giocabilità. Se come molti pensano anche i seguiti di questi storici brand dovessero confermare le proprie qualità, potrebbe avvenire un'inversione di tendenza.
E' un dato di fatto che le software house orientali non hanno risposto tempestivamente alle sollecitazioni della nuova sfida che il mercato console stava proponendo. Che questo sia un bene, e che i tempi lunghi stiano di fatto preparando l'avvento di nuovi standard dei videogiochi, sia a livello visivo che di giocabilità, potrà dircelo solo il futuro. E' possibile che gli sviluppatori orientali stiano affinando le proprie tecnologie di sviluppo, nell'attesa di una cospicua base di installato per lanciare le proprie creazioni, come è possibile che non siano riusciti a far fronte con adeguate tempistiche, salvo rare eccezioni, alle richieste del mercato attualmente più importante da un punto di vista economico, quello congiunto di Stati Uniti e Unione Europea.
Al momento, fra i titoli disponibili di matrice orientale si possono citare i giochi di ruolo per Xbox 360 Eternal Sonata e Lost Odissey; l'action game Ninja Gaiden Sigma per PlayStation 3 e diversi titoli sviluppati da Capcom e Namco Bandai, che hanno proposto una serie di giochi di buona fattura su Xbox 360 e successivamente alcuni su PlayStation 3, pur non riuscendo a convincere nella misura raggiunta dai vari Epic Games, BioWare, Naughty Dog e altri. In generale gli sviluppatori occidentali si sono concentrati sulla proposizione di nuove saghe di ottima fattura, mentre dall'oriente si aspettano ancora i sequel di marchi oramai storici.
I prossimi mesi ci diranno di più; intanto il recente Gran Turismo 5 Prologue per PlayStation 3 mostra una grafica in alta definizione da annoverarsi tra le più alte vette dell'attuale generazione in campo visivo, unitamente, però, a alcuni problemi a livello di gameplay e di intelligenza artificiale che denotano forse alcuni limiti concettuali e un mancato adattamento agli standard odierni.
Entro pochi mesi avremo le prime conferme sulla risposta degli sviluppatori nipponici alle nuove sfide del mercato; intanto c'è chi dal giappone ha esportato un nuovo modo di concepire il videogioco, e che il mercato lo sta di fatto dominando.
Tradizione e innovazione: il dominio Wii
Finora abbiamo accettato le premesse forniteci dalle dichiarazioni di Hideo Kojima sul predominio dell'industria videoludica occidentale nell'ambito delle console di nuova generazione. Ora è giunto il momento di circoscrivere questa temporanea supremazia alle piattaforme che supportano l'alta definizione, PlayStation 3 e Xbox 360. Se osserviamo il mercato dei videogiochi in senso ampio, infatti, il dominatore di questa generazione proviene dall'oriente, in aperto contrasto con quanto dichiarato finora.
Mescolando sapientemente tradizione e innovazione, Nintendo ha proposto un prodotto capace di appassionare i giocatori occasionali, oltre che quelli più navigati. Il mancato supporto all'alta definizione che sta lentamente prendendo piede nel mercato console, oltre a una serie di titoli orientati a un'utenza più vasta, eterogenea e meno esperta di videogiochi, ha messo Wii in una posizione che spesso viene considerata complementare alle due console tecnicamente più performanti, piuttosto che in aperto contrasto. Se in parte tale atteggiamento risulta condivisibile, andrebbe ridimensionato alla luce della qualità di alcuni titoli sviluppati in esclusiva per Wii adatti alle esigenze di un pubblico di giocatori più assidui. Se in futuro Nintendo saprà garantire un parco titoli adatto a tutte le esigenze potremo trovarci di fronte a una nuova rivoluzione copernicana nell'industria dei videogiochi; la portata di un sistema di controllo basato su sensori di movimento è da considerarsi maggiore rispetto all'adozione dell'alta definizione e la ricerca di prestazioni tecnologiche all'avanguardia; se da un lato in termini di prestazioni visive la console Nintendo appare difficilmente assimilabile a PlayStation 3 e Xbox 360, non bisogna dimenticare che la tecnologia dietro l'accoppiata Wii Remote e Nunchuk è frutto di elaborate ricerche, che pongono la casa nipponica in una posizione di supremazia tecnologica rispetto alle rivali nell'ambito di un nuovo modo di interagire con i videogiochi.
Per tutti questi motivi è difficile al momento attuale fare delle considerazioni comprensive di tutte le variabili di un'industria in rapida espansione, soggetta a modifiche concettuali e di target. Possiamo semplicemente dire che limitatamente alle esigenze dei giocatori più assidui appassionati di alta definizione le software house occidentali sono al momento riuscite a leggere meglio le esigenze del nuovo pubblico, anche se presto alcuni titoli di matrice nipponica - Metal Gear Solid 4, Ninja Gaiden 2 nell'immediato, Resident Evil 5 e Gran Turismo 5 per il futuro - potrebbero portare avanti nuovi standard qualitativi. In un discorso più ampio sul mercato dei videogiochi, invece, è dall'oriente che giunge un nuovo allargamento del bacino di utenza grazie alle intuizioni di Nintendo, che sta ulteriormente ridisegnando la penetrazione dei videogiochi nella società contemporanea prendendo di fatto sulle sue spalle il ruolo avuto negli anni scorsi da Sony con PlayStation e PlayStation 2.