DA TGCOM
Download illegale? Pagano genitori
Gb, accordo tra i principali provider
I software peer-to-peer, quelli che permettono la condivisione dei file su internet, potrebbero avere le ore contate. Almeno in Gran Bretagna dopo che i sei principali provider hanno firmato un accordo con le major discografiche per iniziare a vigilare sul traffico. Una volta stabilito l'utente che scarica le canzoni e i film sarà inviata una lettera d'ammonimento che potrebbe trasformarsi in un taglio di velocità di connessione.
British Telecom, Virgine, Orange, Tiscali, BSkyB e Carphone Warehouse hanno tutti sottoscritto l'accordo. Geoff Taylor, direttore generale della Bpi (la Siae britannica), ha detto: "Tutti i principali fornitori di servizi Internet nel Regno Unito si sono impegnati ad affrontare il fenomeno del file-sharing illegale sulle loro reti." Taylor ha aggiunto di aver impiegato anni per convincere i provider ad adottare questo provvedimento.
Ora la palla passa al governo che dovrà tradurre l'accordo in nuove disposizioni legislative contro la pirateria. E' stato escluso un prelievo coatto su tutti gli utenti internet, ipotesi circolata nei mesi passati. Per il momento a dissuadere i "pirati" del web ci sarebbe una punizione tecnologica: un taglio alla banda di navigazione. Successivamente ci potrebbe essere la chiusura definitiva del collegamento dopo tre richiami ufficiali. Insomma, il grande fratello della rete ha cominciato a cercare gli "scaricatori". Quel che succederà è ancora da stabilire.
Download illegale? Pagano genitori
Gb, accordo tra i principali provider
I software peer-to-peer, quelli che permettono la condivisione dei file su internet, potrebbero avere le ore contate. Almeno in Gran Bretagna dopo che i sei principali provider hanno firmato un accordo con le major discografiche per iniziare a vigilare sul traffico. Una volta stabilito l'utente che scarica le canzoni e i film sarà inviata una lettera d'ammonimento che potrebbe trasformarsi in un taglio di velocità di connessione.
British Telecom, Virgine, Orange, Tiscali, BSkyB e Carphone Warehouse hanno tutti sottoscritto l'accordo. Geoff Taylor, direttore generale della Bpi (la Siae britannica), ha detto: "Tutti i principali fornitori di servizi Internet nel Regno Unito si sono impegnati ad affrontare il fenomeno del file-sharing illegale sulle loro reti." Taylor ha aggiunto di aver impiegato anni per convincere i provider ad adottare questo provvedimento.
Ora la palla passa al governo che dovrà tradurre l'accordo in nuove disposizioni legislative contro la pirateria. E' stato escluso un prelievo coatto su tutti gli utenti internet, ipotesi circolata nei mesi passati. Per il momento a dissuadere i "pirati" del web ci sarebbe una punizione tecnologica: un taglio alla banda di navigazione. Successivamente ci potrebbe essere la chiusura definitiva del collegamento dopo tre richiami ufficiali. Insomma, il grande fratello della rete ha cominciato a cercare gli "scaricatori". Quel che succederà è ancora da stabilire.